Il nostro organismo, per poter essere in salute, necessita di un apporto bilanciato di una serie di nutrienti definiti macro e micronutrienti.
Il gruppo dei macronutrienti è rappresentato da proteine, carboidrati, grassi ed acqua; questi elementi hanno un ruolo fondamentale per la nostra crescita, per rifornirci dell’energia necessaria alle molte attività, nonché per riparare i numerosi danni ai quali i nostri tessuti vanno incontro quotidianamente.
I carboidrati, anche detti glucidi dal greco γλυκύς- cioè dolce, rappresentano la nostra fonte principale di energia, nonché quella primaria per il cervello. Da qui, è facile comprendere il perchè siano indispensabili per il buon funzionamento del nostro organismo; l’energia prodotta – per i carboidrati è stata valutata pari a 3,75 Kcal/g – viene immediatamente utilizzata dai tessuti. Solo quando l’assunzione di carboidrati è in eccesso rispetto al nostro fabbisogno giornaliero, l’energia prodotta “in più” viene trasformata in “energia di deposito”, sotto forma di grasso.
I carboidrati, a seconda della loro struttura chimica, si suddividono in semplici e complessi: nel primo gruppo troviamo lo zucchero, il miele, la marmellata e la frutta. Nel secondo i cereali, i loro derivati, le patate.
La pasta, piatto tipico della tradizione culinaria italiana, rientra tra i carboidrati complessi e, forse proprio per questa sua caratteristica, è molto spesso additata come la causa, o una delle principali cause, di sovrappeso e quindi eliminata nei piani alimentari volti alla perdita di peso. Niente di più sbagliato! Eliminando la fonte principale di carboidrati presente sulla nostra tavola, obblighiamo il nostro organismo a produrre autonomamente il glucosio*, attingendo alle fonti interne sia di grassi che, principalmente, di proteine, le quali vengo sottratte al tessuto muscolare. Ecco, quindi, che si registra una perdita di peso, legata, ahimè, non ad una riduzione della “massa grassa”, ma ad un depauperamento della “massa magra”, fondamentalmente del muscolo. Esattamente il contrario di quello che dovremmo ottenere.
Anche nelle più recenti rivisitazioni della famosa “piramide alimentare”, la pasta, insieme agli altri cereali, rappresenta la base di una corretta alimentazione, ed il consumo degli alimenti appartenenti a questo gruppo è consigliato nel numero di 4-6 porzioni giornaliere.
Certo non bisogna eccedere nel consumo e seguire alcuni semplici accorgimenti che riducano, ad esempio, l’indice glicemico**. Il primo, è quello di mangiare sempre la pasta al dente, possibilmente di semola di grano duro.
Infine qualche attenzione al condimento che dovrebbe ricadere sempre, salvo rare eccezioni, su sughi semplici e freschi.
*Il glucosio è la più importante fonte di energia per gli organismi viventi. Nell’organismo umano, alcuni organi e tessuti utilizzano il glucosio come unica fonte di energia.
**L’indice glicemico o IG (dall’inglese Glycemic index, abbreviato in GI) di un alimento indica la velocità con cui aumenta la glicemia (cioè la concentrazione di glucosio nel sangue) in seguito all’assunzione di un quantitativo dell’alimento stesso contenente 50 g di carboidrati.