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La Liguria e il suo olio, duemila anni di storia portata avanti con passione e dedizione da centinaia di produttori locali.
La pianta dell’ulivo è uno degli elementi più caratteristici dell’intera regione; essa è particolarmente coltivata su zone montane e su pendici a terrazze, che possono arrivare fino ai 600 metri di altezza.
Le varietà di ulivo principalmente coltivate in Liguria sono la Taggiasca, che può facilmente raggiungere anche i 15 metri di altezza, con rami ben aperti e portamento pendulo e la Lavagnina una pianta d’ulivo assurgente, dalle grandi dimensioni, particolarmente resistente al freddo e alla siccità il cui olio si presta ad accompagnare piatti leggeri come quelli di carni bianche e, soprattutto, pesce. 

 

Il riconoscimento Dop

Il riconoscimento europeo DOP dell’olio extra vergine di oliva “Riviera Ligure” è avvenuto nel 1997, all’interno di tre zone di produzione del territorio.
La denominazione Riviera Ligure è associabile ad ognuna delle tre Riviere che costituiscono altrettante menzioni geografiche aggiuntive. Stiamo facendo riferimento  alla Riviera dei Fiori, riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto da oliveti coltivati ad oliva taggiasca per almeno il 90%.  La Riviera del Ponente savonese con oliva taggiasca per almeno il 50% e la Riviera di Levante, con varietà lavagnina, razzola, pignola e la locale frantoio per almeno il 55%.

I produttori

L’olio ligure è di altissima qualità nonostante le difficoltà che i produttori incontrano ogni giorno per via di un  territorio scosceso e difficile, sferzato da agenti atmosferici imprevedibili. Tante infatti sono le problematiche che possono mandare in malora un raccolto: il vento, la grandine, troppo freddo o troppo caldo, ma anche la famosa “mosca” e negli ultimi tempi anche le cimici.

Nell’estremo Ponente ligure troviamo l’azienda Olearia Bellolari che negli ultimi anni è cresciuta tantissimo riuscendo a tenere una qualità altissima. Ha sede a Pontedassio, in provincia di Imperia, ed è gestita in maniera impeccabile da Hertan arrivato dall’Albania una decina di anni fa. Iniziando a lavorare come bracciante piano piano ha dimostrato di avere doti imprenditoriali ed oggi la sua azienda è un esempio di artigianalità e amore per la terra. 

Sempre a Pondedassio troviamo Riccardo e Andrea, marito e moglie, che da qualche anno gestiscono una bella realtà: “Terra degli ulivi”. I loro uliveti D.O.P. crescono ad un’altitudine compresa tra i 400 e i 600 metri sul livello del mare, la zona perfetta per coltivare l’Oliva Taggiasca e trarne il miglior olio.
Sempre nel Ponente troviamo Gandolfo & Tornatore, fondata nel 1930 con sede a Chiusavecchia nelle suggestive colline dell’entroterra imperiese. Sia la raccolta che la lavorazione, rispecchiano la tradizione e la passione che ha sempre messo nel lavorare i suoi uliveti, siti negli antichi poderi di Lucinasco, Borgomaro e Bestagno, tutti coltivati in terrazzamenti, le cosiddette “fasce”.

Facciamo un salto nell’altro estremo della Liguria, e precisamente nelle Cinque Terre, per scoprire un’altra splendida realtà: l’azienda Buranco di Monterosso al Mare. I vini sono il punto di forza da questa parte ma l’olio ha davvero un gusto particolare. Il fatto che l’ulivo nella tenuta Buranco debba lasciare le zone più soleggiate alla vite, fa scoprire un piccolo segreto: un’esposizione al sole meno costante fa maturare più lentamente il frutto e questo produce un olio extravergine particolarmente leggero e fruttato che, grazie alla spremitura a freddo immediatamente successiva alla raccolta, mantiene la freschezza e l’intensità delle olive appena raccolte.

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