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Vini dolci liguri: che bella scoperta

In Liguria, sebbene la produzione di vini dolci sia limitata, possiamo contare su alcune eccellenze di qualità. Soprattutto durante le feste si riscopre la voglia di stare a lungo a tavola e, spesso, di aprire qualche bottiglia in più. Ogni piatto può essere abbinato ad un vino specifico ed ovviamente i dolci richiamano qualcosa di particolare.
I nostri avi erano soliti produrre poche bottiglie di un nettare dolce dorato che custodivano gelosamente, pronti però a rivelarle e a stapparle nelle grandi occasioni.
Oggi molte cantine hanno ripreso a produrre questo tipo di vino con ottimi risultati. Il nostro viaggio in Liguria inizia dallo  Sciacchetrà, un vino passito della Liguria, prodotto nelle Cinque Terre riconosciute Patrimonio Mondiale dell’Umanità.  Ottenuto dall’appassimento naturale delle migliori uve scelte prima della vendemmia è considerato uno dei più famosi vini liguri con alle spalle una storia millenaria.  Si ritiene che l’etimologia della parola provenga dal termine dialettale sciacàa (schiacciare), che indica una fase del particolare processo di vinificazione a cui vengono sottoposto le uve.

Secondo la disciplinare, tutelata dal Consorzio dello Schiacchetrà, la produzione di questo vino è consentita solo in alcuni comuni della provincia della Spezia. Viene elaborato con le uve dei vitigni Bosco (80%), Vermentino (15%) e Albarola (5%) coltivate alla greca (con pergole basse per proteggersi dal vento) sui tipici terrazzamenti di una delle zone più belle d’Italia e che ogni anno attrae turisti da ogni parte del mondo.

L’azienda Buranco di Monterosso al Mare produce uno Sciacchetrà davvero importante. In  bocca risulta molto cremoso, con sentori della frutta matura, albicocca, frutto della passione, agrumi canditi ma sostenuto da una bella mineralità ed un lungo finale.
La Liguria come detto è sempre stata, fin dall’antichità, terra di passiti. Ottimo è quello prodotto dalla Cantine Lunae i cui vigneti  si trovano nella provincia di La Spezia, nella zona di confine tra la Toscana e la Liguria, e che da cinque generazioni producono vini di eccellenza.
Questa azienda produce Nektar, un passito dal colore giallo oro e profumo intenso ed armonico con note floreali, di frutta matura, erbe aromatiche e spezie dolci.
Il gusto è avvolgente e caldo, si confermano le sensazioni percepite al naso arricchite da eleganti note di miele e resine di bosco. 
Nella riviera di Ponente troviamo un altro prodotto di altissima qualità, la Bice della Cascina Feipu dei Massaretti. Questo passito di Pigato si presenta giallo dorato e denso alla roteazione. Al naso è intenso, pieno, complesso con sentori di fieno secco, frutta matura, frutta secca come fichi, noci e zafferano. In bocca è caldo, morbido, sapido e sorretto da una giusta acidità. Assolutamente abbinabile a dolci di pasticceria secca con mandorle e nocciole, al classico pandolce genovese,
La stessa azienda produce uno squisito passito di Granaccia da provare assolutamente con crostate a base di confetture di ciliegie, amarene, fragole e frutti rossi, una millefoglie con crema pasticcera e lamponi o con qualche dolce di cioccolato. Le caratteristiche? Presenta un colore rosso aranciato. Al naso è intrigante, complesso, con marcati sentori di amarena e lampone, confettura di fragole e leggera speziatura. In bocca il gusto è pieno e persistente, con aromi di frutta secca come prugne secche e fichi, sapido, leggermente tannico ed una buona freschezza. 

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